Beato Stefano Sándor
Teatro
SDB
«Il teatro parla di Stefano Sándor nel suo linguaggio proprio: di quest’uomo eccezionale profondamente radicato nella fede cristiana, che percorse la via stretta del Signore.»
– Dr. Ágnes Petővári, critica teatrale

Teatro
Da ultimo a primo
Questa espressione ha radici bibliche. Può riferirsi a Saulo, il peccatore persecutore dei cristiani, divenuto poi fondatore della Chiesa, oppure a una persona semplice e apparentemente insignificante – come un pubblicano – che compie un grande gesto e viene annoverato tra i primi.
Il nostro protagonista è uno di loro: nato a Szolnok, figlio di un ferroviere, visse una vita semplice e umile, dedicandosi ai giovani orfani o in difficoltà, prima durante la guerra e poi come religioso. Fu un uomo fedele, coerente nella fede e nelle decisioni.
E fu proprio questa coerenza a condurlo al martirio: non fuggì, non abbandonò i suoi ragazzi.
L’ÁVH (polizia politica) lo sorvegliava, fu denunciato da informatori, il processo era già pronto – molti dei suoi protetti erano diventati militari, persino membri dell’ÁVH. I comunisti volevano farne un esempio: lo torturarono, lo condannarono, lo giustiziarono.
Da anonimo divenne noto, da ultimo, primo. Beato.
«Il teatro, con i suoi strumenti, è capace di presentare il martire come una persona viva, in carne e ossa. Possiamo ascoltarne la voce, vederne i gesti, percepirne le reazioni, assistere alla sua serenità, passione, forza e purezza. E possiamo vivere tutto questo con lui, nello stesso spazio e tempo, attraverso l’attore. Abbiamo preparato, con padre György Máthé, un’esperienza teatrale catartica, elevata e speciale.»
– József Kiss

Teatro
Pensieri di padre György Máthé
«A Szolnok e dintorni si legano i nomi di quattro martiri e testimoni della fede. Uno di loro è Stefano Sándor, salesiano con voti perpetui, che da operaio metalmeccanico a Szolnok fu inviato a Budapest come istruttore nella stampa. L’opera di Don Bosco fu per lui il modello da seguire.
Non era un bravo studente… ma “gli ultimi saranno i primi”. Il suo senso pedagogico era straordinario. I giovani lo adoravano. Aveva un gruppo di chierichetti divenuto leggendario.
I salesiani festeggiano quest’anno il centenario della loro presenza in Ungheria, l’8 dicembre. La beatificazione di Stefano Sándor è legata a questa occasione. È il primo salesiano ungherese ad essere stato proclamato Beato.»
Teatro
LETTURA SCENICA
Il Magyar Kanizsai Udvari Kamaraszínház (Teatro di Corte di Kanizsa) ha presentato il 10 giugno 2023, a Budapest, presso la propria sede, la versione letta dell’opera teatrale “Il Beato” di József Kiss.
L’adattamento drammaturgico è stato curato da Tímea Vertig e Péter Dóczy, che ne è stato anche il regista.
Lo spettacolo ha rappresentato l’ultima fase della vita di Stefano Sándor, ponendo particolare enfasi sulla gioia nella disperazione, sull’amore in mezzo alla crudeltà e sul coraggio nonostante la paura.
La particolarità della messa in scena è stata quella di ottenere un effetto catartico con un allestimento minimo e una semplice lettura ad alta voce.