Beato Stefano Sándor
Luogo della memoria nel settore 301
SDB
«Durante la dittatura comunista fu imprigionato, torturato, accusato falsamente di un crimine che non aveva mai commesso e infine condannato a morte. Il Beato Stefano Sándor rimase incrollabile nella fede. Preferì affrontare la morte piuttosto che fuggire all’estero o rinnegare la sua vocazione salesiana.»
– Cardinale Angelo Amato SDB
Settore 301
La nascita del luogo della memoria
I resti mortali del martire salesiano sono stati identificati nel 2018 e successivamente, nel 2019, sono stati nuovamente sepolti in un luogo degno, eretto in suo onore. Il monumento funebre è stato benedetto dal Cardinale Péter Erdő il 25 ottobre 2019.
Il nuovo luogo della memoria è un richiamo non solo per la Famiglia Salesiana, ma per tutta la Chiesa ungherese e per la nazione intera: la verità non può essere sepolta per sempre.
Settore 301
Perché questo luogo è importante oggi?
Questa tomba non è solo la traccia di un evento storico ormai concluso.
È una testimonianza viva che l’amore, la fede e l’umanità non vengono annientati — nemmeno quando si cerca di metterli a tacere.
Chi visita questo luogo ha l’occasione di fermarsi, pregare in silenzio, chinare il capo — e ripartire verso casa in qualche modo trasformato.
Settore 301
Visita al luogo della memoria
Il settore 301 fa oggi parte del Parco Nazionale del Lutto ed è liberamente accessibile.
📍 Luogo: Nuovo Cimitero di Rákoskeresztúr – Settore 301
📫 Indirizzo: 1108 Budapest, via Kozma 8–10
🕒 Orari di apertura: tutti i giorni dalle 8:00 alle 18:00
💬 Consigliato per: visitatori individuali, gruppi scolastici, pellegrinaggi
📽️ Presso il centro visitatori è disponibile un cortometraggio che presenta la vita del martire e la storia del luogo della memoria.
Testimonianza viva
La fede non può essere dimenticata – qui sono i destini personali a raccontarlo.
Valore educativo
Un luogo adatto e significativo per gruppi scolastici, come complemento all’insegnamento della storia o della religione.
Tappa spirituale
Silenzio, preghiera, memoria – l’esempio di Stefano Sándor indica ancora oggi la via.